La sintomatologia legata alla rottura della cuffia dei rotatori è caratterizzata da:
In anestesia locale (blocco del plesso branchiale), associato sempre ad una sedazione blanda, attraverso circa 5 mini-incisioni cutanee si esegue una sutura dei tendini lesionati della cuffia dei rotatori utilizzando delle ancore magnetiche
La scelta fra i due mezzi di sintesi viene stabilita in base alla qualità del tessuto osseo dove eseguire l’impianto ed alle caratteristiche del paziente.
NON vengono messi punti di sutura ma soltanto dei cerotti di poliestere, anallergici e atossici (steri-strip) da tenere per circa 20 giorni.
La durata dipende da molti fattori, in caso di lesioni isolate non complesse del sovraspinoso la durata è di circa 25 minuti.
L’arto operato viene immobilizzato con un tutore ortopedico (rimovibile solo per pochi istanti durante la giornata per permettere l’igiene personale ed il vestirsi) per 3 settimane giorno e notte poi 2 settimane solo la notte.
Successivamente si comincia un percorso progressivo di recupero funzionale da eseguire esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.
Il recupero dipenderà molto dal tipo di lesione riscontrata durante l’intervento o dal tipo di sutura eseguita.
Fondamentale comunque sarà il percorso di progressivo recupero funzionale per poter ripristinare una condizione di vita qualitativamente soddisfacente per l’assistito.
La ripresa dell’attività lavorativa dipende molto dalla natura del lavoro da eseguire. Per i lavori manuali definiti come “pesanti”, naturalmente dipendenti dall’arto operato, bisogna attendere circa 3-4 mesi dalla rimozione del tutore, sempre comunque dopo controllo specialistico. Per i lavori di entità minore i tempi verranno concordati con l’operatore.
La ripresa dell’attività fisica, in particolare degli sport che prevedono l’uso dell’arto superiore, viene consigliata non prima dei 4 mesi dall’intervento, sempre comunque dopo controllo specialistico.
Rare: possono insorgere tutte le comuni complicanze legate ad un intervento chirurgico (deiscenza della ferita chirurgica, infezione, fuoriuscita dalla sede ossea dell’ancora posizionata, riduzione della sensibilità della zona operata, etc.) ma non percentuali minime grazie alla tecnica utilizzata. Sono possibili anche ri-rotture (recidiva) del tendine suturato con percentuali del 15-25%. Cause:
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