In seguito ad un evento traumatico (movimento di latero-flessione e rotazione esterna) si può creare una lesione del legamento crociato anteriore.
Ciò comporta normalmente dolore e gonfiore (idrartro) con progressiva alterazione delle normali attività di vita quotidiana e/o sportiva.
Una lesione del legamento crociato anteriore crea una instabilità articolare.
Quando si verifica ciò si renderà necessario sottoporsi ad una visita specialistica.
Viene consigliato un percorso conservativo qualora il paziente possa rinunciare o modificare le sue attività sportive evitando cioe’ attività che comportino movimenti di torsione (es. calcio) o che richiedano grossa stabilità (es. sciare, etc.).
Verrà quindi creato un percorso di rieducazione funzionale e potenziamento muscolare specifico e personalizzato per ogni esigenza da eseguire esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.
In caso di persistenza di continui e progressivi cedimenti articolari (Instabilità antero-laterale) che limitano le normali attività di vita quotidiana e/o sportiva si rende necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico.
Occorre infatti ricordare che il legamento crociato anteriore essendo un tessuto fibroso non ha la minima capacità di guarigione.
In anestesie locale ( Bi-block ) associata su richiesta una blanda sedazione viene eseguita una ricostruzione artroscopica utilizzando due possibili metodiche:
Questa scelta viene effettuata in base alle specifiche caratteristiche e richieste funzionali del paziente. Viene quindi fissato il neo legamento passante attraverso dei tunnel ossei creati nella tibia e nel femore utilizzando dei mezzi di sintesi riassorbibili nel tempo.
Tale procedura viene frequentemente eseguita in circa 30-40 minuti.
Il giorno successivo all’intervento salvo restrizioni di carattere internistico viene ripresa subito la deambulazione utilizzando due bastoni per 30 giorni poi un bastone per ulteriori 30 e viene iniziato uno specifico e progressivo programma di recupero dell’articolarità.
NON viene fatto indossare nessun tutore ortopedico.
La riabilitazione proseguirà poi esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.
La ripresa dell’attività lavorativa dipende molto dalla natura del lavoro da eseguire. L’astensione dai lavori, intesi come pesanti, naturalmente dipendenti dall’arto operato, è di circa 2-3 mesi. Bisogna comunque attenersi a delle precise regole di ripresa della vita quotidiana o lavorativa che verranno al momento fornite dal personale sanitario in base alla capacità di recupero ottenuta.
La ripresa dell’attività fisica, in particolare degli sport di contatto con il suolo, avviene di norma non prima dei 3 mesi dall’intervento.
La ripresa dell’ attività fisica , in particolare con gli sport dove è previsto un contatto con altri giocatori avviene di norma non prima di quattro mesi dall’intervento.
Bisogna comunque attenersi a delle precise regole di ripresa delle attività sportiva che verranno al momento fornite dal personale sanitario in base alla capacità di recupero ottenuta.
Rare: possono insorgere tutte le normali complicanze legate ad un intervento ad esempio: infezioni, tromboflebiti, necrosi cutanea, etc. Più comuni: deiscenza delle ferita chirurgica con possibili secrezioni, riduzione della sensibilità della zona operata, edemi degli arti inferiori.
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