La rizoartrosi o artrosi trapezio-metacarpale è la conseguenza di una progressiva lesione, consumo, della cartilagine articolare.
Si può riscontrare prevalentemente in pazienti:
Tale patologia è l’espressione della comparsa di progressivo dolore a carico della base del primo dito della mano che tende a divenire sempre più ingravescente comportando una riduzione dei comuni movimenti articolari e della forza di presa.
Indicato nelle fasi iniziali delle patologia, consiste in:
Qualora il percorso di tipo conservativo non porti ad una soddisfacente qualità di vita quotidiana e/o lavorativa si consiglia di sottoporsi ad intervento chirurgico.
In anestesia locale (Blocco del plesso brachiale) associata su richiesta ad una sedazione blanda attraverso una piccola incisione cutanea di 3-4 cm si possono eseguire due tipi di intervento:
Dopo una accurata valutazione clinica e radiologica, associata alle future richieste funzionali presentate dal paziente, verrà eseguita una sutura di tipo “estetico” (intradermica) in base alle specifiche cliniche ed alle richieste concordate con il paziente.
Tale procedura viene frequentemente eseguita in circa 20-25 minuti.
Si posiziona un tutore da indossare per circa 20 – 30 giorni in base al tipo di intervento eseguito. Alla rimozione dello stesso verrà ripresa gradualmente dal paziente la funzionalità della mano.
Il recupero dipenderà molto dal tipo di intervento eseguito e dal tipo di attività che verranno poi svolte dal paziente. Grossolanamente si avrà una riduzione dell’articolarità nel caso dell’intervento di artrodesi trapezio – metacarpale ma con conservazione della forza di prensione, mentre nel caso di trapeziectomia e legamento plastica in sospensione avverrà esattamente il contrario.
La ripresa dell’attività lavorativa dipende molto dalla natura del lavoro svolto. Per i lavori manuali intesi come pesanti, naturalmente dipendenti dall’arto operato, bisogna attendere circa 60 gg.
Rare: possono insorgere tutte le normali complicanze legate ad un intervento (deiscenza delle ferita chirurgica, infezioni, ritardi di consolidazione o pseudoartrosi nel caso dell’artrodesi, cedimenti legamentosi nel caso della trapeziectomia e legamento plastica in sospensione, gonfiore diffuso della mano, etc.) ma con percentuali molto ridotte grazie alla tecnica utilizzata.
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