La sintomatologia legata alla sindrome da conflitto è caratterizzata da:
In base alle condizioni cliniche del paziente, agli esami strumentali eseguiti, alle richieste funzionali di vita quotidiana, lavorativa o sportiva, viene proposto un percorso di tipo conservativo.
Questo percorso, naturalmente non modifica le condizioni anatomiche che hanno portato alla patologia, ha la sola finalità di diminuire o far annullare la sintomatologia dolorosa presente.
Tra queste troviamo:
– Acido ialuronico a medio peso molecolare da ripetere ogni 12 mesi
– PRP
– Collagene idrolizzato (Chondrogrid) da ripetere ogni 6-8 mesi
Questi trattamenti devono sempre essere associati ad una successiva fase di rieducazione funzionale articolare eseguita esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.
Qualora tutto ciò non porti ad una soddisfacente qualità di vita quotidiana e/o lavorativa si consiglia di sottoporsi ad percorso di tipo chirurgico artroscopico.
In anestesia locale (blocco del plesso brachiale) associata sempre ad una sedazione blanda attraverso circa 3 mini-incisioni cutanee si esegue una acromioplastica (viene ad essere ricreato lo spazio di scorrimento miotendineo) ed una asportazione del tessuto bursale infiammato. NON vengono messi punti di sutura ma soltanto dei cerotti di poliestere, anallergici e atossici (Steri-strip ) da tenere per circa 20 giorni.
La durata dipende da molti fattori, in caso di lesioni isolate non complesse del sovraspinoso la durata è di circa 15-20 minuti.
L’arto operato viene immobilizzato con un tutore ortopedico (rimovibile solo per pochi istanti durante la giornata per permettere un’ igiene personale ed il vestirsi) per 3 settimane Successivamente si comincia un percorso progressivo di recupero funzionale da eseguire esclusivamente presso centri fisioterapici altamente specializzati.
Il recupero dipenderà molto dal tipo di lesione riscontrata durante l’intervento e dal tipo di sutura eseguita.
Fondamentale comunque sarà il percorso di progressivo recupero funzionale per poter ripristinare una condizione di vita qualitativamente soddisfacente per l’assistito.
La ripresa dell’attività lavorativa dipende molto dalla natura del lavoro da eseguire. Per i lavori manuali definiti come “pesanti”, naturalmente dipendenti dall’arto operato, bisogna attendere circa 3 mesi dalla rimozione del tutore, sempre comunque dopo controllo specialistico in base anche agli sviluppi ottenuti con la fisioterapia svolta. Per i lavori di entità minore i tempi verranno concordati con l’operatore in base anche agli sviluppi ottenuti con la fisioterapia svolta.
La ripresa dell’attività fisica, in particolare degli sport che prevedono l’uso dell’arto superiore, viene consigliata non prima dei 3-4 mesi dall’intervento, sempre comunque da concordare con l’operatore in base anche agli sviluppi ottenuti con la fisioterapia svolta.
Rare: possono insorgere tutte le comuni complicanze legate ad un intervento chirurgico ( deiscenza delle ferita chirurgica, infezione, riduzione della sensibilità della zona operata, etc.) ma con percentuali minime grazie alla tecnica utilizzata.
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